SALA “INFERNOTTI” – OSPEDALE MAGGIORE DELLA CARITA’ SAN G. BATTISTA

SALA “INFERNOTTI” DELL’OSPEDALE MAGGIORE DELLA CARITA’ SAN G. BATTISTA
(2002, 2003)

via Cavour 31, Torino
progettiste Emilia Garda, Paola Urbano

Strettamente legato al tema dell’umanizzazione della cura, il progetto rappresenta uno fra i primi esempi di soft qualitys nel patrimonio ospedaliero torinese.

Partendo dalla convinzione che la qualità dello spazio architettonico possa efficacemente influenzare sulla qualità della vita, si è pensato di riconvertire lo spazio sottostante la chiesa - precedentemente adibito a magazzino farmaceutico - in sala polivalente dedicata, oltre che alla cura ad esposizioni artistiche, conferenze e spettacoli.

In questo modo si è ridato vita a uno spazio particolarmente evocativo - una sala ipogea sovrastata da una volta unghiata semicircolare in mattoni a vista - avvolta da un passaggio circolare tramite il quale i defunti venivano condotti alla camera ardente.

Lo spazio attraverso pochi e attenti interventi è stato restituito alla fruizione pubblica e configurato in luogo di incontro fra l’ospedale e la città trasformandosi così, da luogo di morte a luogo di vita, di scambio, di interazione e di speranza.

La scelta progettuale ha voluto rispettare le caratteristiche originarie intervenendo in modo minimale attraverso l’uso della luce e del colore come elementi qualificanti.

Per ragioni economiche si è deciso di non sostituire gli impianti preesistenti ma semplicemente di schermarli alla vista attraverso l’introduzione di un velario luminoso posto in diagonale rispetto al piano del pavimento.

Al fine di consentire la percezione spaziale dell’ambiente, caratterizzato da singolari valenze estetiche, il velario è stato concepito non come una tradizionale controsoffittatura, ma come elemento leggero e indipendente dalle strutture alle quali viene sospeso attraverso esili tiranti d’acciaio. Il progetto illuminotecnico prevede due modalità di distribuzione del flusso luminoso: la prima attraverso l’installazione di sorgenti fluorescenti lineari, dotate di reattori dimmerabili, installate a plafone, la seconda attraverso un’illuminazione a radenza tramite apparecchi con sorgenti fluorescenti miniaturizzate incassate a pavimento. Questo sistema crea un effetto luminoso avvolgente che sottolinea il profilo della volta.

SALA “INFERNOTTI” DELL’OSPEDALE MAGGIORE DELLA CARITA’ SAN G. BATTISTA
(2002, 2003)

via Cavour 31, Torino
progettiste Emilia Garda, Paola Urbano

Closely related to the theme of the humanization of care, the project represents one of the first examples of soft qualities within the hospital heritage in Turin.

Based on the conviction that the quality of architectural space can efficiently have an influence on the quality of life, it was decided to convert the space underneath the church - previously used as a pharmaceutical warehouse - in a multipurpose room dedicated both to care both to art exhibitions, to conferences and performances.

In this way it was revived a particularly evocative space - an underground room dominated by a semicircular brick vault with nails - surrounded by a circular passage through which the dead were taken to the mortuary.

Through a few and careful interventions the space was returned to public use and set up in a meeting place between the hospital and the city, transforming itself in this way from a place of death in a place of life, of sharing, interaction and hope.

The design choice wanted to respect the original features with a minimal intervention through the use of light and color as qualifying elements.

For economic reasons it was decided not to replace the existing plants but simply to screen them from view by introducing a bright velarium placed diagonally compared to the floor plane.

In order to allow the spatial perception of the room, characterized by unique aesthetic values, the velarium has been designed not as a traditional false ceiling, but as a light element and independent of the structures to which is suspended by means of slender steel rods. The lighting project has two modes of distribution of luminous flux: the first through the installation of linear fluorescent lamps, with dimming ballasts, installed to ceiling, the second through illumination by oblique light using devices with miniaturized fluorescent sources embedded in the floor. This system creates a wraparound bright effect which highlights the profile of the vault.